Se un artista è tale perché impone il proprio universo fantastico al mondo
reale, questo significa che deve impossessarsi dello spazio per farlo proprio,
costringerlo ad accogliere il nuovo ospite, indurlo ad esserne pervaso. Questo
gioco si può fare in mille modi e quello che ha scelto Giovanni Bai in
occasione della presentazione del suo nuovo libro "Indice analitico della
letteratura universale. Volume primo: I fatti della vita" alla Menabò di
Milano, è stato quello di invaderla, permearla di opere nuove e passate,
giganteggiando tanto all'interno quanto all'esterno con un sé esplicito,
erotico nella totale assenza di pudore, ieratico nella presenza austera e priva
di vanità. E se comunicare vuol dire lasciare una traccia di sé negli altri,
questa è l’occasione per godere di solchi di trincee scavate per sottrarre
persone e artisti autentici alla massa di merda del contemporaneo mercato
dell’arte. Il libraio complice vi aspetta al varco.
(Davide Maria Nuti)